POLIZIA MUNICIPALE DI PISA Prima il sesso, poi il ricatto: arrestata la mamma dell’amante
La donna fermata dopo aver ricevuto i soldi dal commerciante che aveva una storia con la figlia. Indagine della polizia municipale a cui l’uomo, sposato, si era rivolto dopo le richieste di denaro. In tutto quattro indagati
Fonte : http://iltirreno.gelocal.it articolo di Pietro Barghigiani
PISA. Lei è una ventenne cubana. Lui un commerciante del centro di 47 anni. Si conoscono e scoppia la passione. Sesso a volontà e incontri fugaci nell’ombra delle coppie clandestine. Almeno all’inizio. Poi la giovane caraibica cambia registro. Modifica la ragione sociale della storia e da amante focosa si trasforma in una scaltra bellezza che vuole spillare soldi all’italiano che si è invaghito di lei. E la formula adottata è la più rituale e nei primi tempi anche redditizia: «Dammi soldi, altrimenti dico tutto a tua moglie».
Estorsione aggravata. È in questo scenario che la polizia municipale, a cui l’uomo si era rivolto dopo mesi di pagamenti per un totale di almeno 8-9mila euro, ha arrestato con l’accusa di estorsione aggravata la mamma della giovane, una 45enne. Un arresto in flagranza di reato avvenuto pochi istanti dopo il passaggio di denaro dal negoziante alla madre della donna con cui aveva portato una relazione all’insaputa della moglie. Secondo l’accusa, l’inchiesta è del sostituto procuratore Giovanni Porpora, la mamma avrebbe ricevuto l’incarico di ricevere i soldi dalla figlia che in questi giorni si trova in Spagna.
L’indagine non è conclusa. Sono indagati per lo stesso reato in concorso oltre all’amante, anche il marito dell’arrestata, italiano, nonché padre della giovane e un amico di famiglia. La colpa degli uomini, secondo l’accusa, è quella di aver ottenuto su carte ricaricabili parte dei soldi che il ricattato avrebbe dovuto versare per silenziare la sua ex. La convalida dell’arresto. L’arrestata ieri mattina è stata accompagnata in Tribunale dal personale dei vigili urbani che ha seguito le indagini. Il gip Giulio Cesare Cipolletta ha convalidato l’arresto disposto dal magistrato di turno confermando la misura dei domiciliari per la donna.
Le banconote segnate. Stanco di pagare, il commerciante si è rivolto ai vigili urbani. Per la delicatezza del caso il fascicolo è passato alla sezione di polizia giudiziaria. L’uomo ha raccontato la sua disavventura iniziata con la debolezza della carne e finita nell’incubo di chi si ritrova vittima di un ricatto e non sa come uscirne senza far crollare affetti e finanze. In bilico non c’erano solo i soldi, ma la stabilità familiare messa rischio dalla divagazione sessuale del negoziante. Gli agenti escogitano uno stratagemma semplice e utile nella sua praticità. Alla richiesta di soldi da parte dell’amante, che stavolta delega la mamma a fare da corriere, il commerciante risponde senza indugio. Gli investigatori a quel punto gli consegnano circa 150 euro in banconote segnate. L’appuntamento viene fissato all’aperto, sabato mattina in centro. A distanza la scena viene vista dai vigili che assistono al passaggio di denaro. È un dettaglio importante, ma la prova decisiva arriva poco dopo. La donna viene fermata e le viene chiesto di mostrare le banconote che ha in tasca. Sono quelle segnate. Un’estorsione per conto terzi che si traduce in un arresto in flagranza.
L’inchiesta
non è chiusa. Al rientro dalla Spagna sarà sentita anche la giovane amante. E, per chiarire ruoli e responsabilità, dovranno dare spiegazioni anche il padre e l’amico di famiglia. Una piccola filiera del ricatto nell’ipotesi dell’accusa che ha fatto la sua prima mossa con l’arresto.